Puoi trarre gran beneficio dal supporto di persone che conosci, ma anche che NON conosci. Hai due modi per farlo: attendere che vengano in tuo soccorso fiducios* del fatto che te lo meriti. O chiedere il loro aiuto. Mentre cammini per strada, sei immers* in un flusso di persone, o stai chiacchierando con qualcuna di esse, mettiti nei loro panni e lascia che ti chiedano “come stai?”
Si tratta di visualizzare un aiuto, credere che tu valga quella mano tesa, quell’aiuto che ti possono dare. O, se la visualizzazione non è abbastanza potente: chiedilo.
In ogni caso, immagina che le persone siano ben disposte nei tuoi confronti e pronte a sorreggerti.
Quando effettuiamo questa tipologia di visualizzazione, il suo potere è tanto più forte quanto meno conosciamo la persona. Se ti ricordi abbiamo già fatto un esercizio analogo con degli sconosciuti (qui), ma questa volta anziché modificare la nostra disposizione d’animo, ribaltando vecchi schemi, proviamo a intervenire sulla loro.
In un certo senso, non per perderci in giri di parole, stiamo comunque lavorando su noi stessi: eliminiamo il “malpensare” – ossia il credere che tutto cospiri contro di noi, anche le persone che non ci vogliono aiutare. E lasciamo che vengano contagiate da sano entusiasmo e sbarluccichio.